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Al via la campagna di reclutamento 2023 per diventare Infermiera Volontaria della Croce Rossa ed entrare a far parte dello storico Corpo delle Crocerossine, ausiliario delle Forze Armate.

Le Infermiere Volontarie della Croce Rossa sono presenti in tutta Italia e assicurano assistenza presso gli ospedali civili e militari, i poliambulatori di Croce Rossa e delle Forze Armate. Le Crocerossine sono inoltre impiegate sia durante le emergenze nazionali, come in caso di calamità, che in teatri operativi internazionali in ausilio alle Forze Armate. Svolgono inoltre attività di divulgazione del Diritto Internazionale Umanitario sia alla popolazione che al personale militare.

Per informazioni sul ruolo, le attività nel contesto milanese e per rispondere a qualunque domanda riguardo l’arruolamento, è possibile scrivere una mail all’Ispettorato di Milano, all’indirizzo isp.milano@iv.cri.it.

La formazione inizierà nei primi mesi del 2023. Dopo un primo corso base per diventare volontarie di Croce Rossa, verrà attivata la formazione specifica per diventare Infermiera Volontaria.

 

Il corso

crocerossinaIl percorso formativo per diventare Infermiera Volontaria ha la durata biennale e comprende attività didattiche sia teoriche che pratiche presso strutture ospedaliere. Per le Infermiere Professionali è previsto un percorso formativo abbreviato.

Sono anche previsti addestramenti in caserma in preparazione a cerimonie civili e militari e parate con le Forze Armate.

Alla conclusione del percorso formativo verrà conseguito il titolo di Diploma di Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana (valido esclusivamente all’interno della Croce Rossa).

Le volontarie che conseguiranno il titolo di Infermiera Volontaria potranno declinare la propria attività di volontariato a seconda delle competenze e delle attitudini individuali.

I requisiti richiesti

  • cittadinanza italiana
  • età compresa tra i 18 e i 55 anni
  • diploma di Scuola Superiore

Info e iscrizione

Sei interessata a diventare crocerossina? Scrivi una mail a isp.milano@iv.cri.it. Verrai ricontattata per ricevere tutte le informazioni sul ruolo, le attività, e per rispondere a ogni tuoi dubbio circa l'arruolamento. 

 

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Il 26 ed il 27 maggio 2016 il Consolato Generale di Ungheria in Milano, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore, con il contributo del Ministero degli Affari e del Commercio Esteri di Ungheria, ha commemorato la rivoluzione del 1956 in Ungheria con un convegno presso la sala Negri da Oleggio dell’Ateneo di Milano. Hanno aperto i lavori il discorso del Console Generale di Ungheria Judit Timaffy, l’intervento del magnifico Rettore prof. Franco Anelli e del Decano prof. Giovanni Gobber (Unicatt).

Attraverso due giornate dense di contenuti si sono affrontati gli aspetti storici degli eventi, ripercorrendo i principali momenti della Rivoluzione e le battaglie svolte nella città di Budapest, il contesto politico internazionale, la figura del cardinal József Mindszenty e la posizione della Chiesa cattolica nel 1956.

Nella seconda giornata del convegno, L’eredità del 1956, si è data voce a quanti hanno vissuto direttamente, o indirettamente attraverso le loro opere, i fatti ungheresi. La Croce Rossa Italiana, istituzione impegnata prima ad assistere a distanza e poi ad accogliere i profughi magiari sul territorio nazionale, è intervenuta per testimoniare come furono organizzate le azioni umanitarie in quel delicato contesto storico politico.

Dalla consultazione del fondo sull’assistenza ai profughi ungheresi - ottobre 1956/marzo 1958 - contenuto nell’archivio del Comitato CRI di Milano si è evinto che le iniziative promosse dalla Croce Rossa Italiana a favore del popolo magiaro furono essenzialmente le seguenti, sviluppate singolarmente nel corso della presentazione a cura di S.lla Chiara Caraffa, ispettrice II.VV. Miano:

- Raccordo con altre Società Nazionali di Croce Rossa per il coordinamento dell’invio dei primi aiuti e per la presa in carico dei profughi, anche per il successivo affido ad altri enti

- Promozione di raccolte fondi per il sostegno diretto dei profughi, per borse di studio agli studenti universitari, stipula di convenzioni, madrinaggio

- Mantenimento di strette relazioni istituzionali e diplomatiche con il Governo e i Ministeri, le Ambasciate e con l’Alto Commissariato per i rifugiati della Nazioni Unite. Inoltre, a livello locale con le Province, i Comuni, le Prefetture, le Questure, le altre associazioni sul territorio

- Apertura di Centri di ospitalità C.R.I. per profughi ungheresi, diretti da Infermiere Volontarie

 

Nella sessione dedicata alle domande sono stati posti diversi quesiti di approfondimento ai relatori e si  è auspicato un nuovo incontro - in occasione della prossima presentazione a Milano di un libro sul tema dei moti rivoluzionari del 1956 in Ungheria - volto a dare ulteriori notizie, tra l’altro, anche circa il supporto offerto dalla CRI ai profughi magiari.

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Inizia a gennaio il prossimo corso di formazione per diventare Infermiera Volontaria ed entrare a far parte del glorioso Corpo delle Crocerossine: un’istituzione che appartiene alla nostra storia, una divisa bianca a tutti nota, presente e attiva sul territorio, che tanto ha dato e continua a dare a giovani, anziani, malati e a chi necessita di aiuto.

Per candidarsi c’è tempo fino a lunedì 30 novembre: è sufficiente inviare un’e-mail a isp.milano@iv.cri.it. Ma cosa significa veramente essere Crocerossina oggi? Vuol dire entrare in una solida associazione – la Croce Rossa Italiana – nella quale ogni azione di volontariato è svolta dopo un serio periodo di formazione. “All’interno di essa il Corpo delle Infermiere Volontarie rappresenta il luogo per eccellenza di un’attività che può davvero lenire – in maniera diretta, grazie alle abilità e competenze acquisite – il dolore fisico e morale degli assistiti”, spiega Chiara Caraffa, Ispettrice Provinciale di Milano delle II.VV.   È un impegno di grande valore etico e sociale, tuttavia assolutamente conciliabile con la vita quotidiana, familiare e lavorativa, che può essere declinato, dopo il corso, in molti e diversi tipi di volontariato, a seconda delle competenze e delle attitudini individuali.

"A ognuna di noi è offerta la possibilità di acquisire nuove conoscenze e di metterle a disposizione degli altri attraverso vari servizi: salvataggio in elicottero, in acqua, formazione della popolazione sulle norme di Primo Soccorso e Disostruzione Pediatrica, disseminazione delle norme del Diritto Internazionale Umanitario, ambulanza...”, spiega Chiara Caraffa.   Le Crocerossine sono una presenza fissa nell’ambulatorio del Comitato Provinciale di Milano della CRI, in via Pucci 7. Alla caserma Santa Barbara si dedicano all’Ippoterapia, che ha lo scopo di migliorare lo stato psico-fisico di bambini e adulti con disabilità. Tra i loro compiti c’è anche quello di portare sostegno a chi vive in condizioni di estremo disagio, per strada, nelle fredde notti invernali. “Il servizio ai senza fissa dimora rappresenta un punto di contatto con la “prima linea”: i Volontari della Croce Rossa Italiana milanese escono a bordo di mezzi carichi di indumenti, coperte, vivande e raggiungono persone che hanno perso il lavoro, che non sono più in grado di mantenere le famiglie o che sono vittime di un evento fortemente traumatico, a causa del quale sono andate a rotoli”, continua l’Ispettrice. “Il valore aggiunto della presenza delle Infermiere Volontarie è, ancora una volta, quello di poter attuare, a fianco di un approccio socio-assistenziale, un intervento di tipo infermieristico”.

Le Infermiere Volontarie garantiscono inoltre una presenza costante nell’accoglienza e assistenza di migranti in arrivo da paesi lontani:, donne e bambini in particolare “Le donne che sbarcano sul territorio italiano hanno dietro di sé mesi di maltrattamenti e privazioni, e portano spesso fisicamente sulle spalle e in grembo i loro bambini: la vista delle Infermiere Volontarie, pronte a comprenderle senza domande, dà loro sollievo e certezza di poter trovare in ognuna di noi rifugio incondizionato. Il loro sguardo si posa sull’emblema che portiamo sul petto”.   Un emblema che riceve fiducia immediata e che genera un profondo senso di responsabilità e fierezza in ogni Crocerossina. “Se provo un senso di orgoglio per avere l’onore di indossare l’Uniforme di Infermiera Volontaria della Croce Rossa Italiana, sento soprattutto la responsabilità quotidiana di portare avanti l’opera pionieristica di emancipazione femminile iniziata dalle Crocerossine che intervennero in occasione del terremoto di Messina nel 1908, che andarono in Libia sulle navi ospedale e che furono accanto al popolo italiano – non solo ai soldati al fronte! – durante i conflitti del Novecento”, conclude Chiara Caraffa. “La nostra Uniforme rappresenta, infatti, un volontariato svolto non solo con spirito caritatevole, ma anche con solida preparazione e forte disciplina (nel senso migliore del termine). Le Crocerossine di allora calpestarono suoli prima riservati ai soli uomini, le Infermiere Volontarie portano oggi il loro aiuto varcando confini non sempre segnati geograficamente”.   PER ISCRIZIONI AL CORSO DI FORMAZIONE: isp.milano@iv.cri.it Entro e non oltre il 30 novembre 2015.   Leggi l'articolo sul Corriere della Sera del 22 novembre 2015.            

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