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La Croce Rossa Italiana, attiva da 151 anni con l’impegno di migliaia di volontari, partecipa a un nuovo progetto educativo, destinato a chi vive la condanna giudiziaria e la pena, e realizzato grazie alla Scuola Castiglioni del Comitato di Milano.

 

Il corso di Primo soccorso per detenuti viene presentato il 29 settembre alle 17.00 presso la sede CRI di via Pucci 7, alla presenza delle Autorità e dei partecipanti, e avrà come primi allievi una ventina di componenti del Gruppo della Trasgressione, formato da detenuti delle carceri milanesi di Bollate, Opera e San Vittore, da studenti e da neolaureati, principalmente della Facoltà di Psicologia.

 

Il progetto è del tutto nuovo e ha l’obiettivo di trasferire il senso del soccorso, dell’aiuto e del rispetto della vita a chi viene da esperienze e da reati anche di grave entità. Nato dalla collaborazione tra il Comitato Provinciale di Milano della Croce Rossa, il Provveditorato Regionale lombardo dell’Amministrazione Penitenziaria e il Rotary Milano Duomo, partirà subito dopo la presentazione, alle ore 18.00, e sarà articolato in due lezioni settimanali, per un totale di 20 ore, che si svolgeranno sempre presso la sede della Croce Rossa.

 

Il fine ultimo è certamente il recupero sociale. Ma sono molte le motivazioni all’origine del progetto e gli obiettivi che hanno unito Croce Rossa, l’Amministrazione Penitenziaria e gli altri partner dell’iniziativa.

 

Per la Croce Rossa Italiana: “La possibilità per ciascuno di raggiungere il massimo delle proprie potenzialità e di vivere con dignità una vita produttiva e creativa, sulla base delle proprie necessità e scelte, adempiendo i propri obblighi e realizzando i propri diritti”.

 

Per il Rotary Club: “Prendersi cura degli altri con un ruolo attivo in un progetto comune è uno dei mezzi più efficaci per alimentare una sana, funzionale e gratificante relazione fra individuo e collettività e per favorire il reinserimento sociale di chi tale relazione abbia violato”.

 

Per lo Stato: con l’Art. 17 dell’ordinamento penitenziario “La finalità del reinserimento sociale dei condannati e degli internati deve essere perseguita anche sollecitando e organizzando la partecipazione di privati e di istituzioni o associazioni pubbliche o private all'azione rieducativa”.

 

Per il Gruppo della Trasgressione: “Studiare, progettare e lavorare con i detenuti giova alla società più che studiarli”. 

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