Oltre 600 pasti distribuiti in sette giorni. È questa la cifra che fotografa lo sforzo della Croce Rossa di Milano per garantire assistenza alle persone senza dimora durante la prima settimana di allerta Coronavirus.
Solitamente i pasti sono circa la metà ma, a causa delle disposizioni sanitarie delle autorità competenti, alcune mense, dormitori e associazioni cittadine hanno dovuto limitare o sospendere temporaneamente le proprie attività.
Centinaia di persone e famiglie già in difficoltà si sono quindi trovate in una condizione ancora più critica.
Per far fronte all’emergenza, la Croce Rossa di Milano, in coordinamento con il Comune di Milano e con la rete di associazioni del territorio, si è quindi subito attivata per incrementare il numero di uscite delle Unità di strada, non soltanto per distribuire alimenti e generi di prima necessità, ma anche per fornire assistenza medica di base e supporto psicologico.
In totale, tra il 24 febbraio e il 1° marzo, la Croce Rossa ha potuto garantire 8 interventi medici, 15 colloqui con uno psicologo, 645 pasti e 60 kit igienici, consegnati nel rispetto della massima tutela di operatori e beneficiari.
“In un momento come questo” - spiega Federico Lupo Trevisan, responsabile Progetti Sociali della Croce Rossa di Milano - “poter contare su volontari preparati e sulla rete coordinata di Comitati CRI della provincia di Milano è stato essenziale per rispondere rapidamente e in sicurezza ai bisogni della cittadinanza più fragile”.
Da martedì 3 marzo, saranno attivati due presidi informativi per gli operatori e per tutte le centinaia di persone che ogni giorno si rivolgono ai centri dell'associazione Pane Quotidiano in viale Monza e via Toscana per ricevere beni alimentari. Un presidio medico sarà invece attivato due volte alla settimana presso il dormitorio della Caritas in via Sammartini.
CRI MILANO NON SI FERMA.