Continua l’impegno della Croce Rossa per garantire la gestione dell’Hub di Linate, struttura all’interno della base dell’Aeronautica Militare, che da marzo ospita pazienti Covid-positivi asintomatici durante il loro periodo di quarantena. Alla struttura accedono coloro che non hanno modo di trascorrere la quarantena nel proprio domicilio, per mancanza di spazi nella propria abitazione o perché senza dimora.
All’interno dell’Hub gli ospiti possono girare liberamente, camminare, frequentare l’area verde e interagire con le altre persone e col personale, pur rispettando le misure igienico-sanitarie previste. Tutte le attività sono supportate h24 da un team della Croce Rossa composto da volontari provenienti da vari Comitati CRI, con il coordinamento della Croce Rossa di Milano che, da settembre, succede al Comitato Regionale CRI della Lombardia.
Tra le attività che vengono portate avanti dai volontari CRI ci sono l’accoglienza, la distribuzione dei pasti, la consegna delle lenzuola e di altri materiali opportunamente igienizzati, lo smaltimento dei rifiuti a rischio contaminazione.
“La Croce Rossa Italiana è un’organizzazione di volontariato che ha come primo principio l’Umanità – dichiara Luigi Maraghini Garrone, Presidente CRI Milano – Il nostro intervento si focalizza per prima cosa nel far sì che le persone ospitate nell’Hub, già provate dalla loro condizione di salute e dall’incertezza della situazione, trascorrano il soggiorno nel modo più sereno possibile e ritrovino, in piena sicurezza, una forma di socialità”.
Nonostante la permanenza nel centro sia generalmente intorno ai 15 giorni, ci sono state persone che sono rimaste per molto più tempo. “Per questo motivo - prosegue Maraghini - è importante stabilire fin da subito con le persone un dialogo e un rapporto di fiducia. Ogni ospite ha una storia fatta di preoccupazioni e paure. La preparazione e l’umanità delle donne e degli uomini della CRI è fondamentale per non far sentire mai sole le persone durante il periodo di convalescenza, rispondere ai loro bisogni e aiutarle a tornare lentamente alla normalità”.