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Secondo l'Istituto Superiore della Sanità, le patologie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte nel nostro Paese, e sono responsabili del 44% dei decessi. La prevenzione del proprio stato di salute passa in primo luogo dal costante monitoraggio dei propri stili di vita e dei fattori di rischio personali.
La prevenzione del proprio stato di salute passa in primo luogo dal costante monitoraggio dei propri stili di vita e dei fattori di rischio personali. In questa fase risulta quindi fondamentale consultare il proprio medico di base o un cardiologo, in modo da prevenire al meglio patologie cardiovascolari, decidere i passi da fare per mantenere il cuore in salute ed eventuali esami a cui sottoporsi per indagare sulla salute del cuore.
L'esame si potrà effettuare il martedì e il giovedì, dalle 9:00 alle 11:30, previa prenotazione online in pochi click. Il costo è di 25 euro. La refertazione effettuata da un medico cardiologo è disponibile entro 24h e può essere usata per l'iscrizione a palestre e società sportive. Clicca e prenota il tuo ECG
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Come dice un vecchio detto, prevenire è meglio che curare. Nel caso delle patologie cardiovascolari, questa frase è ancora più vera. La prevenzione di queste malattie è relativamente semplice e passa innanzi tutto dal monitoraggio dei principali fattori di rischio. Le malattie cardiovascolari riconoscono infatti un’eziologia multifattoriale, cioè più fattori contribuiscono contemporaneamente al rischio di un loro sviluppo.
I fattori di rischio cardiovascolare si distinguono in modificabili e non modificabili. Quest’ultimi sono quelli per i quali non è possibile intervenire, come ad esempio l’età, il genere del soggetto e la familiarità, ovvero la presenza di casi di malattie cardiovascolari tra i propri consanguinei. Se è facile intuire che la probabilità di patologie cardiovascolari aumenta poi con l'avanzare dell'età, spesso non si è a conoscenza che, se le donne in età fertile sono più protette, la probabilità di un infarto aumenta dopo la menopausa.
Ci sono poi i fattori modificabili, ovvero sui quali possiamo intervenire. “Alcuni, come la pressione alta e il diabete, sono ormai noti - spiega Francesco Della Rosa, direttore sanitario della Croce Rosa di Milano - ma molti altri sono ancora oggi sottovalutati da gran parte della popolazione: il fumo, il consumo sale, il colesterolo alto, l’obesità, l’alcol. Per non parlare dell’importanza dell’attività fisica e dei controlli periodici”. Non esiste quindi un livello a cui il rischio è nullo, tuttavia è possibile ridurre il rischio cardiovascolare, o mantenerlo a livello più favorevole, abbassando l’entità dei fattori modificabili attraverso uno stile di vita sano e, ove necessario, le cure mediche.
Sul sito dell’Istituto Superiore della Sanità è possibile calcolare il proprio rischio cardiovascolare, espresso come probabilità di andare incontro a un primo evento cardiovascolare maggiore, ovvero infarto del miocardio o ictus, nei 10 anni successivi. Sebbene strumenti di questo tipo siano da considerarsi indicativi, e in nessun caso sostituiscono il consulto di uno specialista.
Poche e semplici attenzioni nelle nostre abitudini quotidiane possono contribuire a farci vivere meglio e più a lungo.
Coniugare cibo e salute, senza rinunciare al piacere della tavola, è più facile di quanto sembri ed è alla base di una vita sana. Basta tenere a mente poche e semplici regole:
Un cuore allenato è un cuore sano. Non tutti amano l’attività fisica, ma tenere in forma il proprio cuore è semplice, anche nella quotidianità “cittadina”. Bastano poche attenzioni:
Secondo l'OMS, il fumo è la principale causa di morte evitabile nella nostra società: ogni anno nel mondo a causa del tabacco perdono la vita 6 milioni di persone, delle quali 600.000 per effetto del fumo passivo.
Le malattie cardiovascolari sono tra i danni indotti: il fumo causa infatti vasocostrizione, affaticamento del cuore, ostruzione delle arterie, aumento del rischio di attacchi cardiaci. Tornare indietro si può: chi smette di fumare riduce del 50% il rischio di infarto già dopo 5 anni.
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