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Mercoledì, 20 Febbraio 2019 12:35

Primo soccorso, un'opportunità per tutti di essere cittadini consapevoli

Frequentare un corso di primo soccorso vuol dire imparare a salvare vite, sapere come affrontare le emergenze e come gestire i piccoli e grandi incidenti che possono accadere nella vita di tutti giorni. Vuol dire insomma essere cittadini consapevoli e contribuire al benessere e alla salute della propria comunità.

Con questo spirito, i ragazzi affetti da sindrome down di Progetto Casa, attività della Onlus Circolo Culturale Giovanile di Porta Romana, hanno affrontato il corso di primo soccorso organizzato dalla Croce Rossa di Milano.

Due incontri di tre ore ciascuno per cimentarsi con i temi tipici del primo soccorso: disostruzione e manovra di Heimlich, posizione laterale di sicurezza, massaggio cardiaco con compressioni e gestione di ferite e fratture. I ragazzi hanno anche imparato come fare una chiamata d’emergenza ed allertare il sistema emergenziale attraverso la app “Where are U” collegata alle Centrali Uniche di Risposta della Lombardia.

«Hanno seguito il corso con la gioia di chi si sente incluso – ci dice Barbara Brasca, formatore della Croce Rossa di Milano che ha seguito gli 11 ragazzi di Progetto Casa, diversi dei quali sono campioni para olimpici. La loro voglia di imparare è legata al sapere di essere in grado di gestire l’emergenza, di fare la loro parte di cittadini consapevoli. Anche se molti di loro non avranno la resistenza per procedere per esempio ad un massaggio cardiaco, senz'altro saranno in grado di capire se viene effettuato correttamente, di prevenire alcuni incidenti domestici e di reagire prontamente nella gestione delle emergenze che si presenteranno loro».

Non è la prima volta che Croce Rossa Milano tiene corsi a persone con disabilità, per questo il Comitato ha aderito con entusiasmo alle attività del Circolo Culturale Giovanile di Porta Romana che offre percorsi per sviluppare le autonomie, acquisire abilità sul piano pratico e relazionale per evitare che le persone con svantaggio intellettivo rimangano isolate alla fine del loro percorso scolastico.

«L’abilità principale che cerchiamo di sviluppare in questi giovani adulti – ci racconta Beatrice Ladina, coordinatore d’equipe presso la Onlus - è quella pratica di gestire l’incombenza domestica. Il Progetto Casa permette loro di iniziare un percorso di autonomia abitativa curata che li porterà a divenire uomini e donne con capacità di pensiero e decisioni proprie. Con la possibilità, insomma, di vivere una vita il più possibile normale. In questo percorso abbiamo pensato non potesse mancare la capacità di far fronte all'emergenza».

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