Fai la tua parte!
La nostra missione è portare aiuto e assistenza ovunque ce ne sia bisogno. Dai un sostegno concreto alle nostre attività e cambia la vita di una persona.
I primi mesi dell'anno nuovo sono sempre tempo di riflessioni e bilanci sul proprio operato. È il momento in cui si ha modo di sintetizzare e analizzare l'impatto prodotto nel corso dell'anno precedente. Nel caso di una organizzazione umanitaria come la Croce Rossa di Milano, i numeri e le considerazioni di fine anno servono per raccontare e valutare il proprio contribuito al benessere della comunità.
Per la Croce Rossa di Milano quelli del 2022 sono numeri particolarmente significativi per descrivere l'impegno profuso nel corso degli ultimi 12 mesi. Ogni cifra non è solo un numero ma rappresenta sacrificio, dedizione e tempo impiegato "per gli altri" da oltre 800 volontari della Croce Rossa di Milano. Ma, soprattutto, dietro ogni cifra c'é una moltitudine di storie, di persone e di vite che si incontro. Dietro ogni pacco viveri consegnato e ogni soccorso effettuato, ci sono persone in difficoltà, per le quali quel gesto di aiuto può fare realmente la differenza.
Il 2022 si è caratterizzato da un gran numero di iniziative, attività e interventi legati ad un graduale "ritorno alla normalità" che convive con una presenza ancora marcata degli effetti dell'emergenza pandemica, in particolar modo nella sfera sociale. Di seguito i dati sono raggruppati per ambiti di intervento.
Il soccorso sanitario in emergenza-urgenza ha registrato 1.314 servizi e 936 ore di servizio in automedica per l'Ospedale Fatebenefratelli. I trasporti sanitari secondari, come ad esempio dimissioni ospedaliere, accompagnamenti da e per strutture sanitarie, sono stati 356, a cui si aggiungono 63 trasporti più a carattere sociale richiesti dal Centro Operativo Comunale (COC).
La CRI Milano, nell'ambito di una convenzione, fornisce inoltre assistenza agli inquilini delle case MM e ALER, intervenendo per trasportare le persone a ridotta mobilità in caso di guasto agli ascensori. I servizi in questo caso sono stati 362.
Non manca il tradizionale supporto in occasione di eventi fieristici, iniziative, eventi sportivi, sfilate e concerti. Nel solo 2022 sono state effettuate 74 assistenze sanitarie a eventi e manifestazioni - una ogni cinque giorni - e l'impiego dei volontari CRI Milano in 28 concerti di artisti nazionali e internazionali. Nei poli fieristici di Fieramilano sono state effettuate 1.960 ore di stazionamento ambulanze, e 7.150 ore di prestazioni medico-infermieristiche.
Lo storico ambulatorio di via Pucci 7 (aperto lun-sab, 9-12), ha erogato 2.985 visite e prestazioni sanitarie, grazie al personale medico e al supporto delle Infermiere Volontarie CRI.
Infine, da gennaio a marzo 2022, sono stati effettuati 11.464 tamponi presso l'ospedale San Paolo.
Il supporto a famiglie e persone in difficoltà caratterizza la quotidiana azione dei volontari CRI Milano, con numerosi progetti e iniziative specifiche rivolte a un gran numero di beneficiari, con varie tipologie di fragilità e vulnerabilità.
Tra le principali attività in ambito sociale, l'assistenza alle persone senza dimora registra anche nel 2022 numeri molto importanti. Le unità di strada base sono state 455, nel corso di 277 serate di impiego (gli altri giorni sono stati invece coperti dai Comitati CRI dell'hinterland). A queste si aggiungono 147 unità di strada specialistiche, ovvero gli equipaggi dediti all'assistenza medica, psicologica ed educativa. Complessivamente, si sono registrate 4.207 ore di servizio in strada delle quattro tipologie di unità di strada.
Nell'ambito del programma AGEA, di cui CRI Milano è capofila, sono state consegnate 1.701 tonnellate di derrate alimentari a 44 associazioni del territorio, nel corso di 688 consegne. I viveri AGEA sono stati poi consegnati a 41.800 beneficiari finali. Ulteriori nuclei in difficoltà sono poi assistiti con progetti speciali come CRI4Kids, che fornisce prodotti e alimenti specifici per l'infanzia a oltre 50 famiglie con figli piccoli da 0 a 3 anni.
Nel contrasto alle tossicodipendenze, nell'ambito di un progetto di riduzione del danno, CRI Milano ha garantito 209 giornate di presidio con il proprio ambulatorio mobile a Rogoredo, effettuando 340 interventi medico-infermieristici ed erogando 40 test rapidi per HIV e HCV. Le ore totali di servizio di soccorritori, medici e infermieri, sono state 3.285.
Continua poi il supporto alle persone con Distrubo da Gioco d'Azzardo. La help line della CRI Milano è stata attiva 3.650 ore e sono stati fatti 84 incontri del gruppo di ascolto per i giocatori.
Prosegue infine il programma per l'inserimento socio-lavorativo di persone migranti e richiedenti asilo. Nel 2022 sono stati organizzati 4 corsi professionalizzanti e 66 laboratori sulle competenze trasversali, per un totale di 47 persone formate. Gli inserimenti lavorativi sono stati 39, sia a tempo determinato che indeterminato. Inoltre, è stato fornito supporto individuale a 164 persone, con affiancamenti per superare specifiche problematiche e aiuto generico per migliorare le proprie skills personali.
La gestione dell'assistenza sanitaria e logistica ai grandi eventi e la risposta alle emergenze è svolta da personale altamente specializzato nel corso di tutto l'anno. In totale nel 2022 la Croce Rossa di Milano è stata attivata per 6 emergenze locali, tra cui anche il disinnesco di ordigni bellici inesplosi.
Tra le assistenze sanitarie di eventi a grande afflusso di pubblico riveste particolare importanza, per la costanza dell'impiego e la mole di mezzi, personale e strumentazioni impiegate, l'assistenza allo Stadio San Siro. Nel 2022 è stata prestata assistenza sanitaria a 52 partite di campionato (con il coordinamento dell'Ospedale San Raffaele), con 2.741 presenze dei volontari CRI e 15.130 ore di servizio totali.
Per quanto riguarda i grandi eventi, la CRI Milano si è occupata come di consueto dell'assistenza sanitaria alla Stramilano, evento che vedrà nel 2023 la cinquantesima edizione, anch'essa con la presenza della Croce Rossa a garantire la sicurezza degli atleti. CRI Milano ha inoltre coordinato e gestito l'assistenza sanitaria della maratona Deejay Ten e della grande sfilata di Moncler in piazza Duomo per il 70esimo anniversario della casa di moda, uno spettacolo che ha coinvolto 2.000 persone tra ballerini, musicisti, coristi e modelli.
I dati presentati sono il risultato straordinario dell'impegno di moltissime persone che hanno scelto di impegnarsi in prima persona per la propria comunità. Donne e uomini senza la cui costanza e dedizione permettono alla Croce Rossa di Milano di arrivare ai più vulnerabili e prestare la propria opera umanitaria da 158 anni.
La reportistica completa di tutte le attività e dell'organizzazione saranno disponibili nel Bilancio Sociale 2023 in uscita nei prossimi mesi.
Le temperature sempre più fredde mettono a dura prova le persone che vivono in strada, con gravi ricadute sulla loro salute e sicurezza. Per far fronte all'arrivo dell'inverno, la Croce Rossa di Milano ha potenziato l'attività dell'unità di strada medica, con un presidio settimanale in zona Duomo, dove più alta è la presenza di persone senza dimora.
Per cinque lunedì consecutivi, dalle 20 alle 24, medici e infermieri garantiranno assistenza, cure e medicazioni all'interno di un ambulatorio medico mobile. Al contempo, i volontari di Ronda Carità e Solidarietà distribuiranno pasti caldi e generi di prima necessità.
L'iniziativa è finanziata dal Municipio 1 del Comune di Milano. L’obiettivo generale è quello di garantire il diritto alla salute psico-sociosanitaria delle persone senza dimora, alleviando e contrastando le loro vulnerabilità. La presenza di un presidio fisso permette inoltre di intercettare fasce di beneficiari che difficilmente entrerebbero in contatto con il sistema tradizionale dei servizi socio-sanitari. L'unità di strada medica permette un migliore accesso delle persone senza dimora a cure mediche elementari, somministrazione di farmaci di base, eventuale ricettazione di farmaci specifici, ed esecuzione in strada di medicazioni semplici. Grazie al finanziamento del Municipio 1 è stato inoltre possibile acquistare 40 sacchi a pelo da distribuire la sera durante le attività delle unità di strada.
L'attività medica si affianca al lavoro delle unità di strada di base, psicologica, ed educativa. Maggiori informazioni sull'impegno della CRI Milano per le persone senza dimora sono disponibili nella pagina dedicata.
Non prendete impegni per il weekend! Sabato 15 ottobre, in piazza Sant'Eustorgio, torna la Notte dei Senza Dimora, la tradizionale iniziativa, giunta alla 22edizione, è organizzata da associazioni ed enti che si occupano di grave emarginazione. Scopo delle serata è quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sulla condizione di povertà ed emarginazione sociale delle persone senza dimora.
La Croce Rossa di Milano anche quest'anno sarà impegnata nell’assistenza logistica alla manifestazione, con il montaggio delle strutture che ospiteranno gli stand delle associazioni. Non mancherà poi l’ambulatorio mobile che con personale medico e infermieristico provvederà a visitare e medicare gli utenti partecipanti che ne avranno bisogno.
Quella di quest'anno sarà una Notte all'insegna della solidarietà, dell'arte, della musica e, novità di questa edizione, del gioco. Nel pomeriggio e durante tutta la serata piazza Sant'Eustorgio sarà animata infatti da giochi da tavolo e di gruppo grazie alla presenza dei volontari dell'Associazione Ludoverse e degli attori del Teatro dell'Armadillo. Dai classici scacchi ai più recenti giochi di ruolo, ce ne sarà per tutti i gusti ed età. Il gioco diventa così un'occasione per conoscersi, per stare insieme a chi non ha una casa in un clima di festa e serenità. Nel pomeriggio è prevista anche una merenda per i bambini.
Per tutto il pomeriggio e la serata, chi desidera dare un piccolo contributo concreto, potrà portare in piazza dentifricio, sapone, spazzolino e pettine che verranno inseriti nei kit igienici che le associazioni consegneranno ai senza dimora.
Programma
16:00 - 19:00 Giochi di società in piazza accanto a “Magliando” gruppo che lavora a maglia per preparare coperte, guanti e berretti per i senza dimora
19:00 - 20:00 Saluto dell’Assessore Lamberto Bertolè e premiazione concorso “Fondazione Isacchi Samaja” per artisti che vivono per strada.
20:00 - 24:00 Cena gratuita, festa con musica live, giochi per tutti e a mezzanotte… fuori i sacchi a pelo!
Gli organizzatori
L’evento è organizzato da una rete di associazioni: Insieme nelle Terre di mezzo Onlus, Fondazione Isacchi Samaja ONLUS, Opera Cardinal Ferrari, Ronda Carità e Solidarietà, MIA-Milano In Azione, VOCI-Volontari Cittadini, Fondazione Progetto Arca, Croce Rossa Italiana-Comitato di Milano, Associazione Avvocato di Strada Onlus, CAST, SOS Milano, Casa della Carità, fio.PSD, Cena dell’amicizia, Fondazione Fratelli di San Francesco, Mutuo Soccorso, City Angels e Centro Sammartini.
L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio del Comune di Milano e di Regione Lombardia.
Sabato 16 ottobre, in piazza Sant'Eustorgio, si svolgerà la ventunesima edizione de La Notte dei Senza Dimora, la tradizionale iniziativa, organizzata da una ventina di associazioni edenti che si occupano di grave emarginazione, torna in piazza, dopo la sospensione causa Covid-19 del 2020. Lo scopo è quello di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sulla condizione di povertà ed emarginazione sociale delle persone senza dimora, aggravata proprio dalla pandemia. Sarà una Notte all'insegna della solidarietà, dell'arte, della musica e della salute, che avrà il suo culmine, infine, nella dormita all’aperto a cui tutti i partecipanti alla serata sono invitati a prendere parte, muniti di sacco a pelo.
Grazie a un'iniziativa in collaborazione con Sanofi, la Croce Rossa di Milano per l'occasione sarà presente con il proprio ambulatorio mobile e con medici cardiologi che visiteranno le persone senza dimora ed effettueranno degli elettrocardiogrammi.
Sempre sul fronte sanitario, un'unità mobile di Fondazione Arca e Areu darà la possibilità alle persone senza dimora di effettuare vaccinazioni anti Covid-19 e visite mediche. L'iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di impegno comune per supportare le persone in difficoltà e permetter loro di proteggersi dal Covid-19. Anche la Croce Rossa di Milano a settembre aveva partecipato alla campagna vaccinale promossa dal Comune, fornendo un'unità medica per le vaccinazioni in strada.
L'intero evento si svolgerà nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, garantendo il distanziamento sociale di tutti i partecipanti e l'utilizzo di presidi e strumenti volti a minimizzare i rischi di contagio.
Per tutto il pomeriggio e la serata, chi vorrà dare un piccolo e concreto contributo, potrà portare in piazza dentifricio, sapone, spazzolini e pettini che verranno inseriti nei kit igienici che le associazioni consegneranno alle persone senza dimora.
Programma
Gli organizzatori
La Notte dei Senza Dimora è un evento organizzato da una rete di associazioni: Insieme nelle Terre di mezzo Onlus, Fondazione Isacchi Samaja ONLUS, Opera Cardinal Ferrari, Ronda Carità e Solidarietà, MIA-Milano In Azione, VOCI-Volontari Cittadini, Fondazione Progetto Arca, Croce Rossa di Milano, Associazione Avvocato di Strada Onlus, Associazione MIRaggio, CAST, SOS Milano, Casa della Carità, fio.PSD, Cenadell’amicizia, Fondazione Fratelli di San Francesco, Mutuo Soccorso, Ciclochard.
Nel mese di settembre la Croce Rossa di Milano ha preso parte attiva alla seconda fase di "On the Road", la campagna vaccinale per persone senza dimora promossa da Comune di Milano, Ats, Areu, Regione Lombardia e associazioni del territorio. Nella prima fase, realizzata tra giugno e luglio, sono state somministrate circa 2 mila dosi di vaccino a oltre 1.300 persone appoggiandosi alle strutture del territorio come centri di ascolto, dormitori, mense.
La campagna è ripresa dopo l'estate con una doppia modalità di intervento; alla presenza di postazioni vaccinali fisse, si sono aggiunte le unità mobili della Croce Rossa di Milano, fondamentali per raggiungere chi era impossibilitato a recarsi nei punti vaccinali perché fragile o vulnerabile per aspetti sanitari e psicologici. Nel corso di cinque serate, l'ambulatorio mobile dell'Unità di Strada Medico-Infermieristica CRI Milano ha viaggiato tra il centro e le zone periferiche. L'inoculazione dei vaccini è avvenuta quindi direttamente in strada, utilizzando il vaccino monodose Janssen e garantendo la massima sicurezza di utenti e operatori. Al termine di ogni giro serale, i vaccini non utilizzati sono stati consegnati presso una struttura di ricezione e ricovero per persone vulnerabili.
All'intervento delle Unità di Strada sanitarie si è affiancato quello delle Unità di Strada di base e dell'educativa della CRI Milano, che si sono occupate di garantire la corretta informazione e sensibilizzazione alle persone senza dimora in grado di raggiungere i punti vaccinali. Data la presenza di persone straniere tra la popolazione senza dimora, per facilitare le operazioni e la comprensione dell'intera procedura vaccinale, sono stati predisposti moduli per il consenso informato in più lingue, tra cui inglese, francese, arabo e rumeno. La vaccinazione diretta in strada infatti era prevista come intervento ultimo da utilizzare solo per i casi più peculiari. CRI Milano attraverso i propri operatori ha inoltre fornito assistenza nell'ottenimento del Green Pass, dato che la procedura per il suo reperimento è spesso difficile da attuare per le persone in strada. Dopo aver generato i documenti, questi sono stati consegnati all'utente dalla prima Unità Mobile disponibile nella zona.
Con la partecipazione a questa campagna vaccinale, esempio di virtuosa sinergia tra enti, associazioni e cittadinanza, la Croce Rossa di Milano conferma il suo impegno per sostenere e assistere le persone più fragili della nostra comunità. Un impegno che coinvolge decine di volontarie e volontari CRI ogni giorno, grazie anche alla collaborazione del Comitato di Milano con altri comitati CRi della provincia di Milano. Nel 2021, gli sforzi e l'impegno dell'unità di strada medica della Croce Rossa di Milano sono stati sostenuti anche dall'Otto per Mille Chiesa Valdese nell'ambito del progetto "Diritti e Prossimità per le persone senza dimora".
Visite mediche specialistiche gratuite per persone senza dimora, nel corso di quattro serate tra settembre e dicembre 2021. È l'iniziativa "Giornate del benessere", promossa da Croce Rossa Italiana e Sanofi all'interno della più ampia campagna "All for Health, Health for all", volta alla promozione della salute e al supporto alle persone più vulnerabili, con azioni di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale.
A Milano si è partiti il 30 settembre, con la prima di quattro giornate di prevenzione, con un medico dermatologo che ha affiancato la tradizionale Unità di Strada Medica di CRI Milano. Nel corso della serata, il personale sanitario si è rivolto a cittadini senza dimora e a persone migranti che, attraversando il Paese per raggiungere altri stati europei, presentano condizioni di forte disagio e sofferenza dovuta, talvolta, alle difficili condizioni di vita e alla scarsa possibilità di accesso ai servizi sanitari di base.
Le successive giornate vedranno il coinvolgimento di medici cardiologi, con i quali verranno realizzati degli elettrocardiogrammi durante la Notte dei Senza Dimora 2021, e dei medici internisti per le ultime due serata di novembre e dicembre.
In generale, per tutto il 2021, ogni mese sarà organizzata una giornata dedicata a una diversa disciplina specialistica dall’interno degli Ambulatori Etici e delle Unità Mobili della Croce Rossa Italiana di 10 città italiane.
Grazie all’accordo nazionale sottoscritto con il gruppo Sanofi, saranno inoltre previste numerose altre attività tra cui la raccolta di farmaci e prodotti per la cura della persona nelle farmacie aderenti e la distribuzione delle stesse alle persone bisognose.
Disturbi del sonno, attacchi d’ansia, senso estremo di solitudine e aumento dell’irritabilità. Sono solo alcuni dei sintomi di cui hanno sofferto migliaia di persone in Italia a causa del lockdown. Numerosi studi hanno evidenziato come l’incertezza della situazione e del futuro hanno causato un incremento del disagio psicologico ed emotivo generale. A farne le spese molto spesso le fasce più fragili della popolazione come i bambini e gli anziani, che più di altri hanno subìto gli effetti del distanziamento sociale e del confinamento domestico.
L’isolamento forzato può essere vissuto non solo tra le mura di casa ma, paradossalmente, anche per le strade e le piazze di una città deserta. Nelle grandi metropoli le persone senza dimora hanno perso i propri riferimenti sociali e le proprie abitudini, e inoltre hanno visto ridursi le possibilità di assistenza e supporto solitamente garantito da enti e associazioni. Questo nonostante le persone in strada siano tra le più colpite da Covid-19 in termini di mortalità.
Chi vive in strada ha infatti pagato a caro prezzo le misure restrittive per la limitazione del contagio e fa i conti tutti i giorni con restrizioni, mancanza di accesso a servizi essenziali e isolamento estremo. Ciò ha pesanti ricadute sul piano psicologico ed emotivo.
A mappare la situazione degli homeless nella nostra città è stato un laureando dell’Università degli Studi di Milano, Sebastiano Rinaldo, che tra luglio e ottobre ha affiancato le unità di strada della Croce Rossa di Milano e provincia per sottoporre dei questionari alle persone che vivono in strada e misurare il grado di disagio psicologico avvertito durante il lockdown.
La tesi, che vede come relatrice la Dott.ssa. Anna Esposito e come correlatore il Dott. Antonio Villa, è stata supportata anche dallo staff della Croce Rossa di Milano, in particolar modo dal referente dell’unità di strada psicologica Federico Lupo Trevisan. Quest’ultimo ha inoltre aiutato l’autore nella revisione del questionario per adattarne i quesiti alla realtà della strada, nonché nell’identificazione del metodo migliore per introdurre le domande alle persone intervistate.
Lo ricerca ha tenuto in considerazione numerosi parametri tra i quali i livelli di ansia e tristezza percepiti, il grado di solitudine e il numero momenti di serenità e positività/negatività provati durante la giornata. Ai 106 partecipanti alla ricerca è stato chiesto inoltre di valutare il proprio grado di autosufficienza nella quotidianità, come la facilità di accesso ai servizi, l’utilizzo dei mezzi pubblici, delle mense e delle docce pubbliche. Un altro aspetto preso in considerazione è stata la qualità del sonno, in molti casi ritenuta migliore in quanto l’assenza di rumori e disturbi ha garantito un maggior riposo nelle ore notturne.
È stato poi utilizzata la “morale scale” del Philadelphia Geriatric Center per valutare, con un approccio multidimensionale, l’umore percepito nelle persone attraverso tre fattori: agitazione, atteggiamento verso il proprio invecchiamento e soddisfazione solitaria.
I dati raccolti, sono stati confrontati con quelli di uno studio precedente somministrato alla popolazione generale. Il confronto tra le due ricerche ha permesso di appurare che le persone senza dimora, e in particolare le donne, hanno percepito complessivamente un maggior disagio psicologico rispetto al resto della popolazione, dovuto soprattutto alla mancanza di risorse personali per contrastare la situazione.
Per quanto riguarda i giovani si registra invece una controtendenza. La fascia giovane degli homeless ha avvertito infatti un minor disagio psicologico rispetto alla controparte appartenente alla popolazione generale, composta prevalentemente da studenti e giovani lavoratori. Questo trend si spiega con il fatto che i giovani senza dimora erano già abituati a momenti di solitudine e isolamento sociale, e non hanno quindi sofferto per la chiusura di scuole, locali e luoghi di aggregazione giovanile.
La tesi di laurea di Sebastiano Rinaldo, come altre simili condotte in altri contesti, conferma l’importanza della tutela delle persone senza dimora, una delle fasce più colpite dalla pandemia e dai suoi effetti indiretti, attraverso interventi specifici e che tengano in considerazione la complessità del fenomeno. Non solo quindi la soddisfazione dei bisogni materiali, ma una cura della persona più profonda, che passa anche attraverso il rapporto personale, lo scambio, il confronto con gli operatori sul campo.
La Croce Rossa di Milano lo fa garantendo ogni notte assistenza e supporto, provvedendo, oltre che alla fornitura di cibo, coperte e vestiti, all’assistenza sanitaria e psicologica attraverso specifiche unità di strada con personale specialistico. Un approccio il più possibile ampio che nel periodo del lockdown non si è fermato ed è stato anzi potenziato grazie anche al contributo dei tanti operatori dei comitati della Croce Rossa della provincia di Milano.
Vivere per strada è una continua ricerca di soluzioni a piccole e grandi necessità quotidiane, difficili da risolvere già prima del Covid-19, nonostante il supporto continuo della rete dei Servizi composta da enti e associazioni dedicate. La pandemia, e il conseguente lockdown, hanno stravolto totalmente il sistema di assistenza, e reso molte problematiche delle persone senza dimora semplicemente insormontabili. Per questo la Croce Rossa di Milano, insieme agli altri Comitati CRI della Provincia, ogni notte è presente in strada per portare assistenza e studiare interventi mirati, per fornire la migliore risposta possibile nonostante il periodo di massima incertezza.
Insieme a Davide Parisi, Referente per le attività di assistenza alle persone senza dimora, abbiamo cercato di comprendere meglio l’impatto dell’emergenza sanitaria sulle persone che vedono nella strada la loro casa.
In strada la minima patologia può avere severe complicanze. “Se prima del lockdown i nostri utenti avevano dei chiari punti di riferimenti in merito a chi rivolgersi - spiega Davide Parisi - attualmente si riscontra spesso grande confusione. La rete di appoggio è mutata sia nelle procedure per richiedere una prestazione sanitaria, sia nella tipologia dei servizi erogati. Ad esempio, i centri che consegnano farmaci, e anche alcuni ambulatori, ora accettano solo prenotazioni telefoniche, ma ciò è un grande ostacolo per chi non ha il telefono o non ha sufficiente credito”.
Le difficoltà di accesso al sistema di assistenza sanitaria porta molti a non chiedere aiuto per patologie che, in questo modo, si aggravano velocemente.
Ciò si traduce in un aumento delle richieste di assistenza alle associazioni che, come la Croce Rossa di Milano, hanno delle specifiche unità di strada mediche. Tuttavia “star dietro a tutte le persone in strada è diventato sempre più difficile”.
Prima dell’emergenza molti bar e ristoranti rappresentavano un punto di riferimento per le persone senza dimora, permettendo loro di usufruire dei servizi igienici; questo rappresentava una grande aiuto, alla luce della carenza di bagni pubblici. “La chiusura anticipata dei locali sta attualmente mettendo in seria difficoltà i nostri utenti, che non sanno più dove assolvere i propri bisogni fisiologici e come provvedere all’igiene personale”.
Le misure restrittive appositamente studiate per contrastare il contagio attraverso una limitazione degli spostamenti, hanno ridotto sensibilmente il numero di cittadini per le vie della città. Per chi vive in strada ciò si traduce per prima cosa in mancate entrate economiche, derivanti per lo più dalle offerte dei passanti. Ma non solo. “Pensiamo a gesti semplici come offrire a una persona senza dimora una brioche al mattino o un panino la sera. Questi gesti di solidarietà si sono ridotti in maniera drastica”.
Al numero ridotto dei passanti si unisce la diffidenza a fermarsi a parlare per paura del contagio. La mancanza delle chiacchiere quotidiane con le persone accentua la sensazione di essere ai margini della società. “Durante il lockdown di marzo capitava che gli utenti ci dicessero che eravamo le prime persone con cui parlavano da diversi giorni. Ad oggi constatiamo lo stesso fenomeno nelle ore serali”.
C’è poi il discorso coprifuoco, che impone di rimanere a casa a persone che però non hanno una dimora. “Le persone che assistiamo tendono a rimanere ferme nei loro giacigli a partire dalle 23. Tuttavia è molto sentita la paura di incorrere in sanzioni, specialmente perché sanno che nel caso avrebbero anche problemi ad accedere a un’opportuna tutela legale”. [Continua]
Procurarsi regolarmente nuovi vestiti è una grande necessità per chi vive in strada. I capi si logorano facilmente, si sporcano e in generale vanno cambiati a seconda della stagione. I "guardaroba", ovvero i centri che distribuiscono vestiti, si sono ridotti da trenta a due, introducendo al contempo limitazioni per l’accesso e il ritiro dei vestiti. Se prima tutte le zone erano più o meno servite, ad oggi ci sono persone che faticano ad arrivare in uno dei due centri perché troppo lontani. “Le persone più fragili, specialmente quelli con difficoltà a deambulare, desistono dal recarsi nei guardaroba. Poche sere fa abbiamo trovato una persona che stava dormendo con una coperta leggera e una maglietta a mezze maniche perché non era riuscito ad arrivare nel centro di distribuzione vestiti”.
La chiusura delle strutture più piccole, dove gli utenti avevano modo di parlare con gli operatori e instaurare un rapporto duraturo nel tempo, ha fatto sì che l’intercettamento dei bisogni delle persone è venuto meno, come anche la qualità del servizio in generale. “Nei pochi guardaroba rimasti aperti, il numero di persone da aiutare è talmente alto che non c’è più modo di confrontarsi con la persona e avere il tempo per indagare su eventuali altri bisogni”.
Le mense continuano la loro attività, seppur con nuove procedure e con l’obbligo di mangiare separati. Il pasto tutti insieme era un momento molto atteso della giornata, un modo per confrontarsi e parlare con gli altri. “Quel tipo di socialità si è persa ed oggi le persone si sentono più sole”.
La Croce Rossa di Milano ha potenziato il presidio delle strade per far fronte all’interruzione e alla riduzione del servizio di unità di strada da parte di altre associazioni, situazione che ha comportato un notevole aumento del carico di lavoro. “Al momento i nostri giri serali hanno più tappe che in passato e ogni equipaggio assiste più persone. Di conseguenza siamo costretti a ridurre il tempo che possiamo dedicare a ogni singola persona. Nonostante questo, ci adoperiamo al meglio per rendere il servizio Umano, puntando molto sull’aspetto relazionale dell’intervento”.
Il freddo a breve arriverà e la grande incognita sull’apertura dei dormitori spaventa le persone in strada. “Sempre più persone ci chiedono cosa ne sarà dei ricoveri notturni, se riapriranno o no a causa del Covid-19”.
La distribuzione delle coperte è già iniziata, pur non potendo stimare quante ne occorreranno quest’anno qualora i dormitori non dovessero riaprire. “La coperta è un bene salvavita, senza si muore. È un nostro imperativo averne a disposizione a ogni turno.” A una persona in strada nell’arco dell’inverno devono però esser consegnate più coperte, perché, come i vestiti, si usurano, si sporcano e vengono anche rubate. “Attualmente abbiamo una buona scorta, grazie anche a istituzioni pubbliche e aziende che le hanno donate, tuttavia siamo coperti solo per la prima parte dell’inverno. Sono già previsti acquisti mirati di nuove coperte, dato che quest’anno non possiamo chiederle ai cittadini per via delle restrizioni sanitarie”.
Appare chiaro, oggi più che mai, quanto sia necessario puntare i riflettori sulla situazione di chi vive ai margini della società e le cui istanze sono spesso ignorate. In un momento di crisi dovuto all’emergenza coronavirus, e ai suoi drammatici effetti diretti e indiretti, la Croce Rossa di Milano continua ogni giorno a portare assistenza a chi è più in difficoltà, ad adoperarsi per monitorare costantemente la situazione sanitaria e sociale delle persone senza dimora e a tutelarne l’accesso ai servizi primari del territorio.
Croce Rossa di Milano e Waze, la popolare app di navigazione sociale, di nuovo insieme per un’iniziativa benefico a favore delle persone senza dimora. Dopo il successo della scorsa edizione, anche nel 2019 Waze mostrerà agli automobilisti la presenza di un centro raccolta coperte in via Pucci 7 grazie a un “pin” solidale. Anche la tecnologia può quindi fare la sua parte sostenendo lo spirito di condivisione e altruismo nei confronti dei più bisognosi.
Il progetto prevede l’inserimento sulla mappa di Waze di icone specifiche dedicate ai centri di raccolta aderenti all’iniziativa, con lo scopo sia di sensibilizzare ulteriormente le persone a donare alle persone in difficoltà, sia di indicare i luoghi in cui poter consegnare fisicamente i beni, rigorosamente in ottime o buone condizioni. Fino a fine gennaio quindi gli automobilisti che si troveranno in prossimità di via Pucci 7, vedranno apparire sulla mappa dell’app il pin solidale, con le indicazioni di giorni e orari di apertura, nonché le tipologie di beni ritirati.
In totale saranno venticinque, in varie regioni italiane, i pin solidali dei centri di raccolta solidale che, aderendo all’iniziativa benefica, saranno attivi e visibili sulla mappa di Waze. Di questi, sette sono di comitati di Croce Rossa dell’hinterland milanese. Oltre al Comitato di Milano, sarà quindi possibile donare beni per i senza dimora anche ai comitati di Area Nord Milanese, Bresso, Lainate, Paderno e Pieve Emanuele.
Il punto di raccolta della Croce Rossa di Milano è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 20:30 e il sabato dalle 9:30 alle 12:30.
Oltre alle coperte è possibile consegnare anche sacchi a pelo e giacconi invernali.
La nostra missione è portare aiuto e assistenza ovunque ce ne sia bisogno. Dai un sostegno concreto alle nostre attività e cambia la vita di una persona.
La mission della Croce Rossa di Milano è di prevenire e alleviare la sofferenza umana, proteggere la vita e la salute e garantire il rispetto dell’essere umano.
Croce Rossa Italiana - Comitato di Milano
Via Marcello Pucci 7, 20145 Milano
Centralino: +39 02 3883
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